#FILM
“Graziano e la Giraffa” di Fabio Orlando e Tommaso Zerbi (2022)
L’eterno dualismo che caratterizza la natura umana spesso vede contrapporsi due realtà tra loro estremamente distanti. L’animo puro e indomabile di una selvaggia indole animale può, in alcuni casi, rimanere sopito all’ombra di un (in)formale costume da impiegato: è ciò che traspare sin dalle prime immagini di Graziano e la Giraffa, cortometraggio d’animazione diretto da Fabio Orlando e Tommaso Zerbi, in cui un uomo acquista un magico forno a microonde che lo trasporterà – insieme agli oggetti presenti in casa sua – all’interno di uno stravagante mondo astratto, dominato da una folta vegetazione e da bizzarri ibridi animali-elettrodomestici.
La monotona quotidianità di Graziano, scandita dalle corse sul tapis roulant e da pranzi a base di würstel confezionati, si interrompe quando è costretto a rinunciare alla sua comoda esistenza per poter sopravvivere nella realtà immaginaria nella quale si trova coinvolto. Ecco che, abbandonate le abitudini consumistiche e immerso nella natura selvaggia, il protagonista regredisce a uno stato primordiale, accompagnato da un’animazione che enfatizza, con particolare ironia, la semplificazione delle forme e il violento contrasto del colore, richiamando concettualmente l’espressionismo francese dei “fauves” – le “belve”, appunto – e del pittore Henri Matisse.
Quando il desiderio diventa una necessità irrefrenabile, tutto il resto passa in secondo piano e, inevitabilmente, l’istinto primitivo prevale sul raziocinio, trasformando l’uomo in una bestia fuori controllo. Un fenomeno che, tristemente, avviene sotto i nostri stessi occhi. Ogni giorno.
-Emidio Sciamanna
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