Corti d’Autore 7

Torino, mercoledì 15 maggio 2013, ore 20.30
Cinema Massimo 3, via Verdi 18

Con amore o con rabbia: quando il cinema era Free
Attraverso una selezione dei suoi “corti” più rappresentativi, un omaggio allo storico movimento indipendente degli anni Cinquanta che fu l’incubatore della grande new wave britannica e che rappresenta ancora oggi il prototipo di un cinema dallo sguardo libero e partecipe, capace di cogliere e raccontare le profonde trasformazioni sociali e le disillusioni di un’intera generazione
O DREAMLAND
regia e sceneggiatura: Lindsay Anderson. fotografia e montaggio: John Fletcher. produzione: British Film Institute. origine: UK, 1953. formato: 16mm. durata: 12 min.
Breve ritratto, privo di commento, di una giornata di svago della working class inglese tra le attrazioni del parco di divertimenti Dreamland di Margate, nel Kent, sede delle più antiche montagne russe del Regno Unito, che mostra l’ironia del divertimento prefabbricato che vi regna.

Lindsay Gordon Anderson (Bangalore, 1923 – Angouleme, 1994) è stato tra i massimi esponenti del Free Cinema inglese. Dopo una serie di c.m. a sfondo sociale e politico, ha diretto alcuni dei più importanti film del movimento: Io sono un campione (1963), e Se… (1968), Palma d’oro al Festival di Cannes. Negli anni seguenti si dedicò anche al teatro, alla tv ed alla realizzazione di video musicali. Tra i suoi film da segnalare ancora O Lucky Man! (1973), Britannia Hospital (1982), Le balene d’agosto (1987).

 

WE ARE THE LAMBETH BOYS
regia: Karel Reisz. fotografia: Walter Lassally. montaggio: John Fletcher. musica: Johnny Dankworth Orchestra. produzione: Leon Clore per Ford Motor Company. origine: UK, 1959. formato: 35mm. durata: 49 min.
Realizzato per la Ford Motor Company nella serie documentaria, Look at Britain, il film di Reisz segue un gruppo di adolescenti, membri del Lambeth Youth Club, catturando le paure e le aspirazioni dell’emergente cultura giovanile della working class, che negli anni Sessanta cambiò radicalmente la società britannica.

 

MOMMA DON’T ALLOW
regiaesceneggiatura: Karel Reisz e Tony Richardson. fotografia: Walter Lassally. montaggio e suono: John Fletcher musica: Chris Barber Jazz Band. interpreti: Chris Barber, Monty Sunshine, Pat Halcocx, Ron Bowden, Lonnie Donegan, Jim Bray, Ottilie Patterson (The Chris Barber Jazz Band). produzione: British Film Institute. origine: UK, 1955. formato: 16mm. durata: 22 min.
Un sabato sera all’Art and Viv Sanders’ Wood Green Jazz Club, in un quartiere popolare di Londra. Arrivano i musicisti della Chris Barber Jazz Band, estraggono i loro strumenti e cominciano a provare. Alcuni giovani della working class – una donna delle pulizie, un macellaio, un’assistente di studio dentistico –  concluso il lavoro, raggiungono a loro volta il locale. La band accende l’atmosfera con pezzi musicali veloci, che scatenano i ragazzi in balli sfrenati, ma ad essi alterna delle ballate lente, cantate da una calda voce femminile, che favoriscono l’intimità fra le coppie. Il clima di festoso divertimento è disturbato solo dall’arrivo di un gruppo di alto-borghesi che, con i loro costosi vestiti e le loro Rolls Royce, appaiono del tutto fuori posto in quel jazz club, che abbandonano presto. I ragazzi, sulla pista da ballo, sono esausti.

Karel Reisz (Ostrava, 1926 – Londra, 2002) cecoslovacco naturalizzato britannico, è stato uno dei principali esponenti del Free Cinema. La sua carriera si è divisa tra Londra e Hollywood. Trai suoi nove film spiccano Sabato sera, domenica mattina (1960), la sfrenata commedia Morgan matto da legare (1966) e il raffinato melodramma La donna del tenente francese (1981).

TonyRichardson (Shipley, 1928 – Los Angeles, 1991) dopo un apprendistato alla BBC, nella seconda metà degli anni ’50 fu uno degli animatori del rinnovamento della scena inglese e poi del cinema con il Free Cinema, cui diede il film-manifesto I giovani arrabbiati (1958), Gioventù, amore e rabbia (1962), Tom Jones (1963). Fra i suoi film americani spicca Il caro estinto (1965).

 

NICE TIME
regiaesceneggiatura: Claude Goretta e Alain Tanner. fotografia e suono: John Fletcher. musica: Chas McDevitt Skiffle Group. produzione: British Film Institute’s Experimental Production Committee. origine: UK, 1957. formato: 16mm. durata: 17 min.
Livido e intenerito documentario sui divertimenti notturni e i comportamenti della gente a Piccadilly Circus, il cuore di Londra: una folla ritratta nello spazio d’una notte, nell’attesa per l’ora di inizio degli spettacoli, fra i suoni, le luci e i colorati richiami della pubblicità, gli incontri e gli addii, la ricerca dell’amore facile e le solitudini sotto le enormi insegne al neon, fino a quando tutti rientrano a casa, salvo qualche balordo e qualche puttana. Girato per venti sabato sera consecutivi, dopo l’uscita dal lavoro dei due registi, il film doveva restituire allo spettatore, come dice Tanner: «la Piccadilly notturna, vista da due stranieri».

Claude Goretta (Ginevra, 1929) è autore di grande sensibilità per la realtà più profonda che si cela sotto la cenere del benessere e dell’ordine. Tra i suoi film ebbero notorietà internazionale soprattutto L’invito (1973), Il difetto di essere moglie (1975), La merlettaia (1977), La morte di Mario Ricci (1983), per il quale Gian Maria Volonté ottenne il premio per il miglior attore al Festival di Cannes.

Alain Tanner (Ginevra, 1929) nel 1951, fondò insieme a Goretta il cineclub universitario di Ginevra. Dal ’55 al ’58 visse a Londra dove lavorò al BFI. Dopo una decennale esperienza alla televisione svizzera romanda, ha firmato film di grande rilievo, tra cui Charles mort ou vif (1969), La salamandra (1971), Jonas che avrà vent’anni nel 2000 (1976), Gli anni luce (1981), No Man’s Land (1985).

I CAPOLAVORI:

GUERNICA
regia: Emir Kusturica. sceneggiatura: Antonije Isakovic, Emir Kusturica. fotografia: Pavol Bernáth. montaggio: Peter Benovský, Dalibor Lipský. suono: Josef Hubka. produzione: FAMU. origine: Cecoslovacchia, 1978. formato: 35mm. durata: 25 min.
Un ragazzino ebreo, impressionato dalla visione del celebre dipinto di Picasso durante la visita nel 1937 dell’Exposition Universelle di Parigi insieme al padre, si interroga confusamente sulle ragioni della violenza e della discriminazione. Alcuni anni più tardi, quando la sua famiglia finirà vittima della persecuzione nazista, il padre spiegherà: “Vogliono solo esaminarci perché abbiamo un naso troppo grande”. Il ragazzino, ritrovatosi solo, inizia la sua personale battaglia ritagliando dagli album di famiglia i nasi di ogni foto, per raccoglierli infine tutti insieme sotto la dicitura “Guernica”.

 

Emir Kusturica (Sarajevo, 1954) ha studiato alla FAMU, l’accademia del cinema di Praga. Al suo ritorno in Jugoslavia ha diretto Ti ricordi di Dolly Bell? (1981),  Papà è in viaggio d’affari (1985), Palma d’oro a Cannes, Il tempo dei gitani (1989). In America realizza, tra l’altro, Arizona Dream (1993) e, in Serbia, Underground (1995), ancora Palma d’oro a Cannes. Seguono nel 1998 Gatto nero, gatto biancoThe White Hotel (2000), La vita è un miracolo (2004). Nel 2008 gira Maradona.

Scarica la scheda

Scarica le foto